Le cause
L’infertilità è una condizione caratterizzata dall’impossibilità di concepire dopo almeno un anno di tentativi con rapporti non protetti.
(Definizione adottata anche dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS).
Una coppia su cinque ha problemi di concepimento e l’infertilità diviene spesso una dimensione intima e delicata di cui si preferisce farsi carico in solitudine.
In Italia l’accesso alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è regolato dalla Legge 40 del 2004. Tale legge assegna il compito di fotografare le attività di PMA in Italia al Registro Nazionale Italiano della PMA istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità.
I dati epidemiologici riportati dal Ministero della Salute nella relazione annuale del Registro Italiano della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) confermano che in Italia l’infertilità colpisce circa il 30% delle coppie in età fertile. Questo dato è simile a quello degli altri Paesi industrializzati; nel 2011 oltre 73000 coppie in Italia si sono rivolte ad un centro autorizzato per la PMA (vedi ultimo report Registro PMA).
La presenza di stress ambientali, l’inquinamento, il fumo, l’abuso di alcool, le pressioni sociali che spingono le coppie a posticipare il momento di cercare figli, sono tra i fenomeni riconosciuti come possibili cause dell’aumento dell’infertilità riscontrata negli ultimi quarant’anni. Modificare il proprio stile di vita controllando il peso corporeo e i disturbi dell’alimentazione, abolendo il fumo e la dipendenza dalle altre sostanze stupefacenti come l’abuso di alcool, e limitando il rischio o proteggendosi adeguatamente dal rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale, sono cautele importanti e utili a prevenire problemi d’infertilità.
Infertilità maschile
Numerose osservazioni hanno evidenziato un calo significativo dei parametri seminali negli ultimi cinquant’anni. Oltre ad una più attenta e corretta valutazione dei principali parametri seminali, ovvero la conta degli spermatozoi, la motilità e la forma o morfologia degli spermatozoi, numerose evidenze scientifiche dimostrano come l’esposizione a radiazioni e sostanze tossiche, il fumo di sigaretta, i microtraumi e lo stile di vita stressante riducono la fertilità. Inoltre, anche alcune condizioni come il criptorchidismo (ovvero la mancata o ritardata discesa dei testicoli nel sacco scrotale) ed il varicocele (ingrossamento ed incontinenza delle vene testicolari), possono provocare un peggioramento dei parametri seminali.
In termini semplici, l’uomo ha una produzione continua di “nuovi” spermatozoi in circa 90 giorni, per tutta la vita. E’ stato osservato però come un’età paterna superiore ai 50 anni di fatto aumenti i rischi di aborto e di anomalie genetiche nel feto.
Nell’uomo inoltre l’abuso di alcool diminuisce la produzione di testosterone ed è responsabile di un alto tasso di infertilità, vicino negli alcolisti all’80%.
Le infezioni causate dalle malattie sessualmente trasmesse possono causare prostatiti, uretriti o epididimiti che influenzano la produzione ed il trasporto degli spermatozoi, riducendone la capacità fecondante.
Infertilità femminile
La fertilità della specie umana è già in partenza, bassa. La massima probabilità di concepire, che sfiora il 30%, è presente solo nelle donne tra i 20 ed i 25 anni.
Questa probabilità si riduce con l’avanzare dell’età materna, tanto che statisticamente arriva al 20% nelle donne di 35 anni e scende fino al 10% nelle donne oltre i 40 anni.
La motivazione è legata alla gametogenesi, che a differenza di quella maschile non prevede la produzione di nuovi ovociti durante tutta la vita riproduttiva della donna, ma solamente la maturazione mensile di alcuni ovociti fino all’ovulazione. Terminato il “patrimonio” di ovociti disponibili, la donna termina la sua fertilità ed entra in ”menopausa” terminando la possibilità di concepire ed il ciclo mestruale. Nelle donne occidentali, l’età media della menopausa è di circa 53 anni.
Con l’aumentare dell’età materna quindi, non solo si riduce la riserva ovarica, ma aumenta anche l’età degli ovociti e questo spiega sia la diminuzione della possibilità di concepire che passa dal 30% per ciclo a 20-25 anni, a meno del 10% sopra i 40 anni, sia il rischio di abortività spontanea che passa dal 10% se si ha meno di 30 anni ad oltre il 40% sopra i 40 anni. L’invecchiamento degli ovociti provoca anche un aumento dei difetti genetici dell’embrione; per esempio il rischio di trisomia 21 (sindrome di Down) è di 1 ogni 2000 gravidanze quando la madre ha 20 anni, 1 ogni 900 gravidanze quando la madre ha 30 anni, 1 ogni 90 gravidanze quando la donna ha 40 anni e addirittura 1 ogni 25 gravidanze se la donna concepisce a 46 anni.
Il peso corporeo è un altro fattore determinante per l’infertilità.
Sia l’eccessiva magrezza che l’obesità sono condizioni che determinano nella donna l’infertilità. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità questa problematica è responsabile di circa il 6% dei casi di infertilità, e nel 70% di questi casi, recuperando il peso normale si può recuperare anche la fertilità.
Anche l’abuso di fumo, di alcool o di sostanze stupefacenti aumenta l’infertilità.
Si è stimato che il 13% dell’infertilità femminile sia legata al fumo e l’alcool per interferenza con la normale produzione ormonale, influenza la fertilità femminile.
Le malattie sessualmente trasmesse, in particolare la clamidia, molto più diffusa della sifilide e della gonorrea e spesso asintomatica, può causare danni all’apparato genitale femminile, in particolare alle tube, provocandone la chiusura e la conseguente infertilità.
Esistono poi molte situazioni cliniche, ad esempio la presenza di cisti ovariche, di fibromi, l’endometriosi, le malformazioni dell’apparato genitale, che possono creare delle condizioni che ostacolano o impediscono l’insorgenza della gravidanza, e che quindi devono essere curate o rimosse chirurgicamente per aumentare le probabilità o permettere il concepimento.
Primo incontro
La coppia esegue gli accertamenti richiesti
Secondo incontro
L’infertilità si può affrontare serenamente.
Oltre alla correzione dei fattori che predispongono alla sterilità (come il fumo e l’alcool), la terapia può essere “eziologica” permettendo di correggere le cause patologiche che provocano l’infertilità. Qualora le terapie “eziologiche” non fossero efficaci per ripristinare le condizioni che consentono una fertilità naturale,
si ricorrerà alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Impostazione della terapia di PMA e discussione dei consensi
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