Il tumore del seno colpisce una donna su otto: ciò significa che in Italia vengono diagnosticati ogni anno 48mila nuovi casi. Si tratta inoltre della forma di cancro più frequente nel sesso femminile. Grazie, però, ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, nonostante il continuo aumento dell’incidenza, di tumore del seno oggi si muore meno che in passato.
La prevenzione è fondamentale: deve cominciare a partire dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese ed è indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo affiancati alla mammografia annuale o biennale dopo i 40 anni, accompagnata o meno dall’ecografia.
Sono ancora molte le donne che temono la visita senologica e hanno dubbi sul suo reale svolgimento.
La visita senologica è un esame completo del seno, del tutto indolore ed eseguito senza l’impiego di strumentazioni, a cura di un medico senologo. L’obiettivo della visita senologica è individuare – o escludere – la presenza di una patologia che interessa il seno. Alla visita senologica vengono sottoposte tutte le pazienti con patologie del seno già note per monitorare il decorso delle patologie stesse e tutte le donne che desiderano effettuare uno screening preventivo, da affiancare all’autopalpazione. Sarà proprio il senologo a spiegare alla paziente come effettuare correttamente l’autopalpazione. Nella prima parte della visita il medico cercherà di raccogliere quante più informazioni possibili sulla storia clinica e sulle abitudini (anamnesi) della donna: si tratta di quesiti relativi ad alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie a carico, eventuale presenza di casi di tumore del seno in famiglia, età del primo ciclo mestruale e/o dell’inizio della menopausa, gravidanze, terapie ormonali eventualmente seguite, assunzione di farmaci. Inoltre generalmente vengono visionati anche gli esami medici eventualmente già svolti dalla paziente. Nella seconda parte della visita il senologo procederà con l’esame clinico propriamente detto, che si basa sull’osservazione e la palpazione accurata di entrambe le mammelle. In base alle rilevazioni effettuate nel corso della visita lo specialista potrà porre una diagnosi e prescrivere la relativa terapia oppure, a seconda del sospetto diagnostico, potrà richiedere alla paziente di sottoporsi ad altri esami per ulteriori approfondimenti, tra cui l’ecografia mammaria, la mammografia e la biopsia.
Vi ricordiamo che non sono necessarie particolari norme di preparazione per sottoporsi a una visita senologica ma è importante che la paziente porti con sé tutti gli esami eventualmente prescritti dal medico di base e tutta la documentazione eventualmente già posseduta inerente il problema senologico.
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